Hans Moke Niemann ha barato (?)

La storia di Hans Moke Niemann mi fa pensare alle più strambe teorie del postumanesimo, con la tecnologia ad interagire con il corpo umano, rendendolo migliore.

Di chi stiamo parlando? Di uno scacchista statunitense, grande maestro. Nato da una famiglia di etnia mista danese e hawaiana, nel maggio del 2022 è entrato per la prima volta nei primi cento giocatori del ranking mondiale. Nel luglio del 2022 ha raggiunto il suo rating FIDE più alto, con 2688 punti Elo. Un’ascesa rapidissima e inattesa.

Per cosa è balzato agli onori della cronaca? Nel settembre del 2022, al terzo turno della Sinquefield Cup, non il torneo della bocciofila ma il prestigioso super torneo di Saint Louis riservato ai migliori scacchisti al mondo, si ritrova al tavolo contro il campione del mondo norvegese, Magnus Carlsen, probabilmente il più forte giocatore di scacchi di tutti i tempi. E se non è considerato tale unanimemente, ci va molto vicino.

Carlsen, dopo la partita, ha accusato velatamente Niemann di cheating – banalmente: di essere un baro –, lasciando un tweet criptico sul suo profilo personale: “se parlo, sono nei guai”. La tesi del cheating venne sostenuta anche dal Gran maestro statunitense, il fortissimo Hikaru Nakamura, in una delle sue trasmissioni su twitch.

Questa diatriba è finita nelle aule di tribunale perché il 20 ottobre scorso, Niemann ha presentato una causa per diffamazione al tribunale di Saint Louis, in Missouri, nei confronti di Magnus Carlsen, Hikaru Nakamura, la Play Magnus AS, chess.com e uno dei suoi dirigenti Daniel Rensch, con la richiesta di risarcimento di cento milioni di dollari a ciascuna delle parti denunciate.

Il problema alla base di questa diatriba perfino banale (barare al gioco non è una delle azioni più antiche del mondo? Un superclassico da bar sport?) è che Niemann, utilizzando la potenza di calcoli dei motori scacchistici, probabilmente ha barato. Dove quel “probabilmente” fa tutta la differenza del mondo.

Manca la pistola fumante. Le statistiche e i calcolatori lo condannano ma non è stato possibile, al momento, stabilire con certezza come abbia fatto, quale tecnologia stia utilizzando. Il portale Chess.com ha avanzato sospetti per circa 100 partite giocate, utilizzando una rilevazione meramente statistica. Tenendo presente il livello del giocatore, la percentuale di scelte coincidenti tra la giocata dello scacchista e la migliore giocata possibile calcolata col motore scacchistico di analisi (che ha una potenza di calcolo infinitamente superiore di quella umana), restituisce un quadro pressoché certo che il giocatore sia in realtà un baro.

Riporto, infine, un fatto recente: nei campionati americani, attualmente in corso, hanno limitato il cheating trasmettendo online le mosse in differita di 30 minuti. Risultato: Niemann è penultimo.

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